Adolf Palm fondò la cartiera Palm ad Aalen-Neukochen 150 anni fa. Con dedizione e tenacia trasformò la piccola cartiera in una florida impresa, puntando sin dagli inizi su materie prime riciclabili e carta da imballaggio. I suoi figli, nipoti e il suo pronipote Dr. Wolfgang Palm portarono avanti con successo la sua opera, nonostante tutte le avversità del tempo. Oggi, il gruppo Palm non ha solo una stabile posizione di rilievo nel settore, ma è uno degli ormai pochi produttori di carta a conduzione familiare. Con Marina Palm, la 5° generazione ha già assunto la guida della storica impresa.
“Il 1° Maggio 1872 mi trasferii a Neukochen ed avviai la mia attività.” Questa è la semplice ma significativa frase che si legge nelle memorie che Adolf Palm riportò su carta mezzo secolo dopo. Essendo un commerciante, aveva già esperienza nell’ingegneria meccanica: soprattutto con clienti nel settore della carta e della pasta di legno. Acquistò la cartiera, piuttosto malandata e in stato di degrado, di Bohl, nei pressi di Aalen, perché voleva essere padrone di sé stesso e riteneva di essere sufficientemente esperto e intraprendente da poter dirigere un’impresa industriale.
Presto si vide quanto fosse azzeccata la sua autovalutazione. La vecchia macchina venne immediatamente potenziata e migliorata. Ad appena un anno dall’acquisizione dell’impresa, Adolf Palm riuscì a presentare un prodotto di successo: la “densa carta rafia premium marrone naturale”. Con ciò posò due importanti pietre miliari, presenti ancora oggi: la concentrazione sulla carta da imballaggio e l’impiego di materie prime secondarie che sarebbero state altrimenti gettate via.
Il fondatore è stato sino ad oggi un simbolo anche per un altro aspetto: ha investito incessantemente in tecnologie moderne. Nel 1876 fece installare una potente ruota idraulica in ferro, nel 1881 una macchina a vapore e nel 1896 l’illuminazione elettrica. Riuscì inoltre a realizzare costantemente nuove procedure e migliorie ai prodotti, pur non essendo un tecnico.
La 2° generazione assume il comando in tempi difficili
Nel 1910 Adolf Palm andò in pensione, lasciando la direzione dell’attività ai figli Otto e Hermann Palm. L’anno prima, l’impresa aveva prodotto per la prima volta oltre 1.000 tonnellate di carta. La prima guerra mondiale non compromise però solo gli affari, ma pose nuovamente la responsabilità nelle mani dell’attempato fondatore, infatti entrambi i figli vennero chiamati alle armi. Nonostante tutte le avversità, nel 1917 una turbina sostituì la vecchia ruota idraulica: nacque così un moderno edificio con caldaia a vapore, il cui camino alto 50 metri caratterizzò il paesaggio in cui confluiscono il Kocher Nero e il Kocher Bianco.
Nel 1918, i figli Otto e Hermann tornarono incolumi dalla guerra e proseguirono con coraggio e risoluzione la rotta di modernizzazione. Nel 1921, acquistarono da Voith ad Heidenheim una macchina per cartiera di proporzioni mostruose per l’epoca, con una larghezza di lavoro di 2,5 metri. La PM 2 venne sfruttata principalmente per la produzione di carta da imballaggio particolarmente resistente ed esteticamente accattivante: la “carta diaspro”, sviluppata da Hermann Palm. Nel 1925 il fondatore Adolf Palm muore. Purtroppo non poté assistere all’aumento della popolarità delle carte isolanti speciali.
Come molte altre aziende, anche la “Cartiera dei fratelli Palm” venne messa alle strette dalla crisi economica del 1929. Bene o male ci si arrangiava con prodotti di nicchia, quali acchiappamosche e biglietti del cinema. Per tenere a galla l’azienda, i fratelli ipotecarono addirittura le loro assicurazioni sulla vita. Dopo il 1933 riuscirono a generare una modesta crescita con carte refrigeranti e termiche “Perkalor”, mentre nel 1937 produssero per la prima volta oltre 10.000 tonnellate di carta. Nel 1939, il cosiddetto cartone oscurante contribuì al moderato sfruttamento della macchina per cartiera. Poiché l’azienda era considerata cruciale per la guerra, per sostituire i lavoratori chiamati a combattere vennero impiegati anche operai stranieri, che furono sistemati in alloggi appositamente costruiti e trattati decentemente, date le circostanze. Dopo la guerra alcuni di questi addirittura tornarono in visita rono addirittura alla cartiera di Neukochen.
Palm consolida il suo successo con innovazioni ed altri pilastri
In termini di personale, la seconda guerra mondiale influenzò molto la successiva evoluzione dell’azienda a conduzione familiare: nel 1941 Sigurd Palm, il figlio qualificato e designato come successore di Otto Palm, cadde in battaglia sul fronte orientale. Al termine della guerra assunsero la direzione dell’azienda suo fratello Dr. Wilfried Palm e il cugino Gottfried Palm, la 3° generazione. Come i loro padri prima di loro, si spartirono la responsabilità commerciale e tecnica in base alla loro formazione. Con l’avvento del “miracolo economico” concentrarono la gamma di prodotti su due settori chiave: la carta isolante e la carta da imballaggio.
Con un grande intuito per il mercato, coraggio imprenditoriale e fondate competenze tecniche, dalla metà degli anni 50 lanciarono un piano d’investimento e modernizzazione senza precedenti. Ad intervalli di sei anni, nel 1956, 1962, 1968 e 1974 vennero acquistate nuove macchine per cartiera, ciascuna più grande e potente della precedente. Con le quattro modernissime macchine, la cartiera di Neukochen riuscì a produrre 150.000 tonnellate. Grazie a prodotti innovativi e novità tecniche a livello mondiale introdotte nel processo produttivo soddisfarono contemporaneamente la domanda in costante aumento. Decisiva per la continua crescita dell’azienda fu però anche l’instaurazione di rapporti basati sulla fiducia, affidabilità e onestà con clienti e partner commerciali.
Quando, nel 1972, Gottfried Palm morì di cancro a soli 49 anni, la leadership ricadde solo sul Dr. Wilfried Palm. Con la costruzione di due chiarificatori biologici con chiarificatori secondari integrati si schiero´ indubbiamente a favore della maggiore tutela ambientale e sostenibilità. Nel 1979 intraprese inoltre una nuova strada per l’azienda: con l’acquisto di uno stabilimento di cartone ondulato a Bruchsal, Palm aumento´ il grado di integrazione verticale e da fornitore di cartone ondulato grezzo divenne egli stesso produttore di imballaggi. Questo passo a lungo trascurato era diventato necessario perché sempre più produttori di cartone ondulato avevano iniziato ad aprire le proprie cartiere o stavano già ampliando quelle esistenti. A lungo termine si rischiava quindi di perdere clienti importanti.
Altrettanto coraggiosa e, in ultima analisi, efficace fu un’altra iniziativa del Dr. Wilfried Palm nel 1983: su una vecchia macchina per la carta, Palm iniziò a produrre per primo in Germania carta da giornale proveniente dal 100 percento di macero. Un’iniziativa segnata da varie difficoltà tecniche e che richiese l’ostinatezza che aveva caratterizzato anche il fondatore dell’azienda. Per il Dr. Wilfried Palm un possibile compromesso, ovvero impiegare in parte anche materie prime vergini, era fuori questione. Ancora oggi suo figlio Dr. Wolfgang Palm ricorda: “Non se ne parlava proprio, non ne voleva nemmeno discutere.” Fu proprio il figlio, che nel 1982 subentrò in azienda in 4° generazione a confermare la perseveranza del padre. E con successo: nel novembre del 1984, la “Schwäbische Post” stampò per la prima volta ad Aalen un’edizione speciale sull’ecologica carta da giornale Palm.
Anche se giuste le questioni ambientali causarono inizialmente non pochi problemi, ma infine definirono uno standard. L’impianto di depurazione già molto spazioso aveva difficoltà a depurare le acque reflue del riprogettato processo produttivo conformemente alle norme più severe. Assieme all’università di Stoccarda venne quindi studiata una tecnologia di depurazione del tutto nuova. Tale nuova procedura innovativa venne immediatamente applicata con investimenti di oltre 10 milioni di marchi tedeschi. Dal 1988 si riuscì quindi non solo a rispettare i severissimi valori di scarico, ma anche a superarli definitivamente. Da momentaneo capro espiatorio, Palm era diventata leader nelle tematiche tutela ambientale e sostenibilità.
Intuizione e competenza: il Dr. Wolfgang Palm espande l’azienda a conduzione familiare in 4° generazione e la trasforma nel ben diversificato gruppo Palm.
Durante i suoi quarant’anni al vertice dell’azienda il Dr. Wolfgang Palm ha evoluto coerentemente e previdentemente i tre pilastri aziendali: la produzione di cartone ondulato grezzo, la carta da giornale e gli imballaggi in cartone ondulato. Anzitutto Palm incorporò altre imprese di cartone ondulato, l’acquisto nel 1986 di 3 stabilimenti del gruppo industriale Quelle fu quindi un grande passo decisivo per il futuro.
Il grande obiettivo successivo fu l’espansione della produzione di carta da giornale ottenuta da macero al 100%. Nel 1994 venne messa in funzione la prima macchina per la carta in un nuovo stabilimento non lontano da di Eltmann, in Franconia. Appena cinque anni più tardi, lo stabilimento raggiunse le dimensioni odierne quando venne dotato di una seconda macchina per carta. Nel 2008, la potente macchina PM 3 fu la prima al mondo a stabilire un nuovo record di velocità e a rompere il “muro del suono” di 2.000 m/min (120 km/h).
Nella campagna di Wörth am Rhein sorse la seconda cartiera. Lì Palm costruì l’allora più grande e potente macchina per carta del mondo dotata di raccordo autostradale, ferroviario e fluviale. Il primo impianto di oltre 10 metri di larghezza di lavoro ed una capacità di 750.000 tonnellate all’anno è ancora considerato una delle più potenti macchine di cartone ondulato grezzo. Già nel 2008, accanto alla cartiera sorse uno dei maggiori e più potenti stabilimenti di cartone ondulato della Germania, in cui la carta veniva lavorata in imballaggi direttamente in loco, senza trasporto intermedio.
Nel 2009 Palm fece il grande salto oltre il Canale della Manica e nell’inglese King’s Lynn costruì l’ancora oggi più grande macchina per carta da giornale al mondo. Con una larghezza di lavoro di oltre 10 metri, la PM 7 possiede una capacità annuale di 400.000 tonnellate.
Il Dr. Wolfgang Palm aumentò la produzione di imballaggi in cartone ondulato principalmente con oculati investimenti in tecnologia moderna e con l’instaurazione di rapporti a lungo termine con la clientela. Uno dei maggiori sforzi fu nel 2014 l’acquisto del gruppo Seyfert. In un sol colpo si aggiunsero 9 impianti da ristrutturare con 1.100 addetti. Una volta terminata l´integrazione gli 8 stabilimenti di cartone ondulato in Germania e Francia più una cartiera nella francese Descartes rafforzarono notevolmente il gruppo Palm. Vennero acquisiti altri stabilimenti di cartone ondulato. Palm divenne quindi il secondo produttore in Germania nel settore degli imballaggi in cartone ondulato. Oggi fanno parte del gruppo Palm 28 aziende con un’ampia gamma di soluzioni d’imballaggio.
Recentemente Palm ha realizzato ingenti investimenti anche nella tutela ambientale e climatica. Dal 2008 le centrali elettriche con turbine a gas negli stabilimenti di Eltmann e Wörth garantiscono un’efficiente produzione energetica e termica a ridotte emissioni di CO2. Altre centrali elettriche con turbine a gas dal rendimento di oltre il 90% sorsero nel 2017 nella francese Descartes e nel 2018 nell’inglese King’s Lynn. Quest´anno nell´anniversario dell’impresa verranno avviate ad Eltmann e Wörth le prime turbine a gas del mondo di ultima generazione al mondo che in futuro potranno venire azionate anche ad idrogeno. Palm è quindi ancora una volta leader nell´ambito della sostenibilità ed efficienza energetica, che restano gli obiettivi anche del piu´ recente ed ingente progetto di investimento:
pressoche´ invisibile a tutti gli abitanti di Aalen nel 2019 è sorta una nuovissima cartiera nella sede storica. Le vecchie tre macchine ormai obsolete, tutti gli edifici e anche la centrale elettrica e l’impianto di depurazione hanno ceduto il posto alla nuova macchina. Per circa due anni il terreno aziendale e´ diventato un enorme cantiere in cui lavoravano fino a 1.500 persone contemporaneamente. Con uno dei maggiori progetti d’investimento nei 150 anni di storia aziendale è nata la cartiera del futuro. La PM 5 con i suoi 10,9 metri di larghezza di lavoro e´ dotata di novità tecnologiche mondiali e può produrre 750.000 tonnellate annue di cartone ondulato grezzo. Tutto ciò in modo particolarmente ecologico e a basso consumo di risorse grazie ad un altrettanto nuovo e potente impianto di depurazione e seguendo modernissimi criteri energetici. Con la produzione di cartone ondulato grezzo ultraleggero Palm detta le tendenze nello sviluppo di prodotti con una notevole riduzione delle emissioni di CO2 lungo l’intera catena di distribuzione.
La PM 5 è entrata in funzione con successo a luglio 2021 portando con se´ numerosi vantaggi anche per gli abitanti: la cartiera è decisamente più silenziosa, il carico e lo scarico avvengono in aree insonorizzate e il traffico viene deviato direttamente sulla B19. Completa l’opera un nuovo sistema di binari entrato in funzione a dicembre 2021. Da aprile 2022 opera senza sosta una modernissima centrale elettrica dotata di un’innovativa turbina a gas, la prima a livello mondiale dell’ultima generazione di Siemens e che in futuro potrà essere azionata anche ad idrogeno.
Anniversario all’insegna delle prospettive future
Le migliori condizioni, quindi, per questo anniversario aziendale che porta con sé una novità anche in termini di personale: dal 1° marzo 2022 la 5. Generazione rappresentata da Marina Palm, figlia del Dr. Wolfgang Palm, e´ entrata nella direzione dell’azienda di famiglia. Chissà se nel 1872 il suo trisavolo osava anche lontanamente immaginare che dopo 150 anni la sua azienda sarebbe stata ancora a conduzione familiare. Forse. Ma che sarebbe stata diretta da una donna? Assolutamente no. Marina Palm è l’ennesima prova che Palm con la sua lunga storia di tradizione e conservazione ha avuto anche il coraggio e la fiducia di plasmare attivamente il futuro. E quindi di diventare ciò che è oggi: una solida presenza nel settore come azienda a conduzione familiare indipendente. Oggi, nelle 5 cartiere in Germania, Francia ed Inghilterra Palm produce annualmente oltre 1,7 tonnellate di cartone ondulato grezzo e quasi 1 milione di tonnellate di carta da giornale derivante al 100% da macero. Nei 28 stabilimenti di cartone ondulato si producono oltre 800.000 tonnellate annue di imballaggi in cartone ondulato. Nelle 33 aziende oltre 4.000 dipendenti generano un fatturato che nell’anno dell’anniversario 2022 raggiungera´ i 2,5 miliardi di euro.
Altrettanto significativi come queste cifre sono i valori e i principi fondamentali simbolo di Palm in passato e in futuro: un modo di pensare ed agire orientato al lungo termine; ingenti investimenti in continua evoluzione; prodotti sempre innovativi; flessibilità e affidabilità di consegna, anche in tempi difficili; rapporti commerciali con clienti e fornitori basati su fiducia, sincerità ed onestà; dirigenti che guidano l’azienda con tutto il cuore e la passione tipica della famiglia, ma anche con alto senso di responsabilità personale; un contributo sostanziale alla sostenibilità ed alla protezione climatica grazie all’impiego di materiali riciclabili e tecnologie produttive energeticamente efficienti. Infine, ma non meno importante, una collaborazione caratterizzata da rispetto e stima con consigli di fabbrica e dipendenti, alcuni dei quali impiegati in Palm da generazioni. Questi valori, e Marina Palm ne è sicura, hanno reso grande l’azienda negli scorsi 150 anni. E la condurranno anche ad un futuro di successo, se interpretati in chiave moderna e ed aperta alle novità.